Vitrectomia: differenze tra 23G, 25G e 27G in termini di flusso, tempo operatorio e trauma tissutale

Vitrectomia: differenze tra 23G, 25G e 27G in termini di flusso, tempo operatorio e trauma tissutale

Differenze, nella vitrectomia, tra 23G, 25G e 27G. La vitrectomia è una delle procedure cardine della chirurgia vitreoretinica; negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha portato allo sviluppo di strumenti sempre più sottili, identificati con i calibri 23Gauge, 25Gauge e 27Gauge. La scelta del sistema chirurgico influisce in modo significativo su parametri fondamentali come flusso intraoperatorio, durata dell’intervento e impatto sui tessuti oculari.

23G: stabilità e rapidità di flusso

Il calibro 23G rappresenta uno standard consolidato nella vitrectomia.

  • Flusso: il diametro relativamente ampio consente un flusso di aspirazione e infusione elevato, riducendo i tempi di rimozione del vitreo.

  • Tempo operatorio: in media più breve rispetto ai sistemi di piccolo calibro, soprattutto in casi complessi che richiedono un ampio scambio di fluidi.

  • Trauma tissutale: l’incisione è più grande rispetto al 25G e 27G, con un trauma leggermente superiore e tempi di guarigione talvolta più lunghi.

25G: il miglior equilibrio

Il 25G è oggi una delle scelte più diffuse nella pratica clinica, grazie al compromesso tra efficienza e mini-invasività.

  • Flusso: inferiore al 23G, ma sufficiente per la maggior parte delle procedure vitreoretiniche standard.

  • Tempo operatorio: leggermente più lungo rispetto al 23G, ma compensato da una riduzione del trauma chirurgico e da un recupero post-operatorio più rapido.

  • Trauma tissutale: minore rispetto al 23G, con sclerotomie spesso autostabili che riducono la necessità di sutura.

27G: la microchirurgia estrema

Il calibro 27G rappresenta il passo più avanzato nella chirurgia microincisionale.

  • Flusso: il diametro molto ridotto determina un flusso inferiore, che può allungare i tempi operatori nei casi più complessi.

  • Tempo operatorio: generalmente superiore rispetto a 23G e 25G, soprattutto quando è necessaria una rimozione vitrea estesa.

  • Trauma tissutale: minimo. Le incisioni sono quasi impercettibili, con vantaggi in termini di comfort post-operatorio, ridotto rischio di infiammazione e recupero estremamente rapido.

Confronto diretto 23G vs 25G vs 27G

Caratteristica 23G 25G 27G
Flusso intraoperatorio Alto Medio Basso
Tempo chirurgico Breve Medio Più lungo
Trauma tissutale Moderato Ridotto Minimo
Necessità di sutura Possibile Rara Molto rara
Comfort post-operatorio Buono Ottimo Eccellente

Quale scegliere?

La decisione tra 23G, 25G e 27G dipende dal tipo di patologia vitreoretinica, dalla complessità del caso e dall’esperienza del chirurgo.

  • 23G è indicato per interventi complessi e rapidi, dove serve un flusso elevato.

  • 25G rappresenta il giusto compromesso per la maggior parte dei pazienti, garantendo sicurezza e recupero rapido.

  • 27G è ideale per chi cerca la massima mini-invasività e un comfort post-operatorio superiore, accettando tempi chirurgici leggermente più lunghi.

La chirurgia vitreoretinica ha fatto passi da gigante grazie alla miniaturizzazione degli strumenti. Il confronto tra 23G, 25G e 27G dimostra come la scelta del calibro influenzi in maniera diretta flusso intraoperatorio, durata dell’intervento e grado di trauma tissutale. Un approccio personalizzato, basato sulle condizioni cliniche del paziente, garantisce i migliori risultati sia funzionali che anatomici.

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