Vitrectomia mininvasiva è una metodica moderna che consente di eseguire interventi mininvasivi sul corpo vitreo e sulla retina e quindi di intervenire sulle microstrutture più nobili all’interno dell’occhio. Grazie alle nuove tecnologie delle macchine più moderne che noi abbiamo a disposizione possiamo permetterci di eseguire interventi minimali con uno stress minimo per i tessuti oculari e per il paziente; ricordiamo che tanto minore è il tempo in cui stiamo all’interno di un occhio, di un organo, tanto minore è il traumatismo che ne apportiamo, tanto più veloce sarà la ripresa che l’organo stesso avrà.
Una chirurgia moderna mininvasiva non può prescindere da macchine di ultimissima generazione; l’evoluzione della vitrectomia mininvasiva ha portato a una miniaturizzazione delle strutture fino a 27 Gauge (che è il diametro minimale degli aghi con cui noi eseguiamo dei micro interventi all’intervento dell’occhio) e queste nuove macchine consento di eseguire qualsiasi tipo di chirurgia vitreoretinica mininvasiva a 25 e soprattutto a 27 Gauge. Che vantaggio ha ridurre molto il diametro con cui entriamo all’interno dell’occhio? Ha l’enorme vantaggio di dare uno stress minimo alle strutture, quindi un recupero funzionale velocissimo, una chirurgia snella e pulita e un occhio che il giorno dopo quasi non presenta segni di una pregressa chirurgia.
Queste nuove macchine che abbiamo a disposizione consentono una chirurgia di cataratta mininvasiva e una chirurgia combinata. Cosa vuol dire? Vuol dire che noi possiamo eseguire una chirurgia sul segmento anteriore, quindi togliere la cataratta e impiantare una lente ad alta tecnologia che consentirà al paziente di avere una visone perfetta da lontano, a mezza distanza e da vicino, quindi di avere una performance visiva di altissimo livello. Naturalmente se il paziente ha anche una patologia a carico del vitreo e della retina è consigliabile eseguire un intervento combinato, che consiste nella chirurgia del segmento anteriore: si tratta di asportare la cataratta e impiantare un cristallino ad alta tecnologia se il paziente lo richiede e contemporaneamente eseguire una vitrectomia mininvasiva sul segmento posteriore. Da questo nasce un concetto nuovo, che è quello della chirurgia refrattiva del vitreo: in realtà non esiste, perché è un neologismo che abbiamo coniato per definire tutto quello che noi possiamo fare per dare al paziente una qualità della visione il più perfetta possibile; vuol dire che se il paziente esegue un intervento di cataratta con una lente ad alta tecnologia e quindi ha il desiderio di avere una visione perfetta come se fosse un ragazzino, allo stesso modo ha il diritto di vedere eliminate le impurità che ha all’interno del corpo vitreo e le associate membrane epiretiniche.
La chirurgia mininvasiva della macula con l’asportazione delle membrane epiretiniche e dei residui del corpo vitreo distaccato, diventerà la chirurgia di routine dei pazienti affetti da cataratta che eseguono una chirurgia di cataratta refrattiva.
Queste nuove macchine consentono di avvicinarci a una chirurgia sempre più minimale e fatta in tempi brevi con risultati eccezionali per il paziente.
La Vitrectomia mininvasiva rappresenta la frontiera più avanzata di quello che si può fare dentro un occhio; grazie alla miniaturizzazione delle tecnologie consente di eliminare le patologie che hanno causato dei problemi a livello retinico e a livello vitreale quali emorragie, membrane che sono cresciute sulla retina, in caso di retinopatie diabetiche, in caso di distacco posteriore di vitreo; ma anche tutte le malattie di tipo regmatogeno, cioè tutti quei problemi che affliggono il vitreo e la retina quando il vitreo si distacca dalla stessa e sulle lesioni che appunto si chiamano regmatogene, possono causare distacco di retina: una malattia molto invalidante che porta sicuramente alla cecità se non trattata; essa può essere prevenuta con le visite oculistiche approfondite da specialisti della retina; può essere evitata mediante trattamento profilattico laser delle lesioni e soprattutto deve essere curata con intervento chirurgico quale cerchiaggio e/o vitrectomia nel caso in cui la retina si sia già staccata.
La Vitrectomia mininvasiva ha 27 Gauge, ormai da due anni disponibile sul mercato; consente un rapido ripristino delle funzioni dell’occhio e quindi una riabilitazione del paziente molto veloce, che si traduce in un ricovero di qualche ora e il paziente può essere dimesso dopo qualche ora dall’intervento, andando a casa con l’occhio bendato; il giorno dopo va a fare il controllo dall’oculista, l’occhio viene sbendato e da quel momento il paziente e in condizione di riprendere le attività normali; per le attività violente (quali palestra o sport), di solito, si lascia il paziente lontano per almeno due o tre settimane.
La Vitrectomia mininvasiva a 25/27 Gauge consente di eliminare il vitreo, quel gel che riempie l’occhio e che è alla base di numerose patologie dell’interfaccia vitreo-retinica; quando noi nasciamo il vitreo è in continuità con la retina e quindi non c’è nessuna separazione tra queste due strutture; quando il vitreo inizia a degenerare per l’avanzate dell’età, per la miopia, per traumi o per qualsiasi altra malattia oculare che possa creare un’infiammazione all’interno della cavità stessa, sia il distaccamento del vitreo o la degenerazione dello stesso, questo porta ad alterazioni dello spazio che si viene a creare tra vitreo e retina; questo spazio che, dopo la nascita, quando siamo bambini, è virtuale, mentre nell’adulto, quando il vitreo è distaccato è il pabulum per la crescita di membrane per, eventualmente, patologie dell’interfaccia vitreo-retinica.
Queste membrane cominciano a tirare sulla superficie della retina, la distorcono, il paziente vede distorto, vede appannato, finché può arrivare addirittura a perdere la visione centrale per una trazione direttamente sulla fovea, che è il punto più centrale della macula stessa.
In seguito a questa formazione del foro, il foro maculare, si ha la perdita acuta o subacuta della visione centrale e l’unico modo per curare questo tipo di malattia è la Vitrectomia mininvasiva: essa consente un ripristino dell’anatomia della retina, del vitreo e soprattutto il rilassamento delle trazioni che hanno causato il foro maculare stesso.