Ipotonia Oculare post-vitrectomia mini-invasiva: come gestirla in modo efficace
Tra le complicanze post-operatorie della vitrectomia può emergere l’ipotonia oculare è una delle più importanti da monitorare e gestire, poiché può compromettere il recupero funzionale e anatomico dell’occhio.
Cos’è l’ipotonia dopo una vitrectomia?
L’ipotonia oculare è una condizione in cui la pressione intraoculare (IOP) si mantiene al di sotto dei valori fisiologici, solitamente inferiori a 6-8 mmHg. Questa evenienza può presentarsi anche nei giorni immediatamente successivi a una vitrectomia con tecniche sutureless a calibro ridotto (25Gauge, 27Gauge), soprattutto in assenza di tamponamenti interni.
Perché si verifica l’ipotonia dopo una vitrectomia mini-invasiva?
Le principali cause di ipotonia post-vitrectomia includono:
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Scarsa tenuta delle sclerotomie autoconcludenti
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Perdita di liquido intraoculare attraverso le microincisioni
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Insufficiente tamponamento con aria, gas o olio di silicone
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Infiammazione intraoculare significativa
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Complicanze retiniche, come lo scivolamento della retina o la formazione di rotture non identificate
È importante distinguere tra un’ipotonia transitoria, spesso ben tollerata e autorisolutiva, e una forma persistente, che può comportare complicanze come pliche corio-retiniche, edema maculare ipotonico, distacco della coroide o alterazioni del segmento anteriore.
Sintomi e segnali clinici
Un paziente ipotonico può presentare:
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Visione offuscata o instabile
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Fotofobia
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Fastidio oculare
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Iride tremolante (iridodonesi)
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Camera anteriore poco profonda
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Segni di distacco coroideale all’OCT o all’esame del fondo
Diagnosi e valutazione
La diagnosi si basa sulla misurazione della pressione intraoculare e sull’analisi strumentale mediante OCT e ecografia B-scan, utili per individuare raccolte sottoretiniche o distacchi della coroide. È fondamentale escludere rotture sclero-corneali o filtrazioni persistenti dalle vie d’uscita chirurgiche.
Strategie di gestione dell’ipotonia post-vitrectomia
1. Monitoraggio attivo
In caso di ipotonia lieve (5–6 mmHg) e paziente asintomatico, può essere sufficiente un monitoraggio stretto con controlli a 24-48 ore.
2. Tamponamento secondario
Se l’occhio appare troppo morbido e il tono non migliora, può rendersi necessario un reintervento ambulatoriale o in sala operatoria per rinforzare le sclerotomie o inserire un tamponamento con aria, gas espansibile (SF6, C3F8) o olio di silicone.
3. Sutura delle sclerotomie
In alcuni casi selezionati, può essere utile apporre suture ritardate o a singolo punto sulle incisioni principali per evitare perdite.
4. Terapia farmacologica
L’uso di corticosteroidi topici può essere utile per ridurre la componente infiammatoria. Nei casi in cui l’ipotonia sia associata a distacco della coroide o edema, possono essere indicati anche anti-infiammatori sistemici.
5. Trattamento delle complicanze retiniche
Se l’ipotonia è secondaria a una complicanza retinica misconosciuta (rottura, scivolamento, trazione), sarà necessario un intervento chirurgico di revisione e riapposizione retinica.
Prevenzione: la chiave per evitare complicanze
Durante la vitrectomia mini-invasiva, alcuni accorgimenti tecnici possono ridurre l’incidenza di ipotonia post-operatoria:
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Orientamento obliquo delle incisioni sclerali
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Controllo dell’integrità delle sclerotomie prima di concludere l’intervento
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Valutazione intraoperatoria della pressione oculare
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Tamponamento finale personalizzato in base alla patologia trattata
L’ipotonia dopo vitrectomia mini-invasiva è una complicanza relativamente rara ma potenzialmente seria. Il riconoscimento precoce e una gestione mirata sono fondamentali per evitare conseguenze visive permanenti. In caso di sintomi o variazioni della vista dopo un intervento, è essenziale rivolgersi tempestivamente a un oculista professionista per un controllo specialistico.