Vitrectomia: quali sono le complicazioni intra e post-operatorie?

Vitrectomia: quali sono le complicazioni intra e post-operatorie? Guida completa ai possibili rischi dell’intervento

La vitrectomia è una procedura chirurgica avanzata eseguita per trattare numerose patologie vitreoretiniche, tra cui distacchi di retina, emorragie vitreali, fori maculari e membrane epiretiniche.cSebbene si tratti di un intervento sicuro e ampiamente utilizzato in oculistica, come ogni procedura chirurgica la vitrectomia comporta alcune complicazioni, sia intra che post-operatorie.

Cos’è la vitrectomia e quando è indicata

La vitrectomia consiste nella rimozione del corpo vitreo, una sostanza gelatinosa che riempie la cavità interna dell’occhio. L’intervento permette all’oculista di accedere alla retina e correggere condizioni patologiche che compromettono la visione.

Le principali indicazioni alla vitrectomia includono:

  • Distacco di retina

  • Emorragia vitreale

  • Foro maculare

  • Membrana epiretinica

  • Corpi mobili vitreali sintomatici

  • Infezioni intraoculari (endoftalmiti)

  • Traumi oculari

L’intervento viene eseguito in sala operatoria, spesso in anestesia locale con sedazione, e può durare da 30 minuti a oltre un’ora a seconda della complessità del caso.

Complicazioni intraoperatorie della vitrectomia

Durante la chirurgia possono verificarsi alcune complicanze legate alla delicatezza delle strutture oculari coinvolte. Tra le principali complicazioni intraoperatorie troviamo:

1. Emorragie intraoculari

L’insorgenza di sanguinamento può avvenire durante la manipolazione della retina o dei vasi sanguigni. In molti casi l’emorragia è minima e riassorbibile, ma nei pazienti diabetici o con retinopatie vascolari può essere più significativa.

2. Rotture retiniche iatrogene

La manipolazione del vitreo può generare trazioni sulla retina, causando rotture in aree periferiche. Queste possono essere trattate durante l’intervento con fotocoagulazione laser o tamponamento con gas o olio di silicone.

3. Lesioni al cristallino

Nei pazienti che non hanno ancora subito intervento di cataratta, può accadere che il cristallino venga urtato accidentalmente dagli strumenti, aumentando il rischio di sviluppare una cataratta post-operatoria precoce.

4. Perdita di liquido intraoculare

Durante l’intervento, può verificarsi un abbassamento temporaneo della pressione oculare. La gestione esperta del chirurgo permette di stabilizzare rapidamente la situazione.

Complicanze post-operatorie della vitrectomia

Anche nei giorni e nelle settimane successive all’intervento, possono manifestarsi alcuni effetti collaterali o complicanze. È fondamentale un follow-up oculistico accurato per monitorare l’evoluzione post-operatoria.

1. Cataratta secondaria

Una delle complicazioni più frequenti, soprattutto nei pazienti che conservano il proprio cristallino naturale. La cataratta post-vitrectomia può insorgere anche entro pochi mesi e richiedere un intervento chirurgico.

2. Rialzo della pressione intraoculare

Dopo l’intervento, alcuni pazienti possono sviluppare un glaucoma secondario. Il controllo regolare della pressione oculare è essenziale e, se necessario, si interviene con colliri ipotonizzanti.

3. Recidiva della patologia

In alcuni casi (ad esempio nelle membrane epiretiniche o nei fori maculari) può verificarsi una recidiva che richiede un ulteriore intervento chirurgico.

4. Infezioni intraoculari (endoftalmiti)

Pur rare (<0,1% dei casi), rappresentano una delle complicanze più gravi. Si manifestano con dolore, rossore, calo visivo e richiedono trattamento tempestivo con antibiotici intraoculari.

5. Distacco di retina secondario

Può verificarsi anche a distanza dall’intervento e richiede un nuovo approccio chirurgico. È più probabile nei pazienti con retina già compromessa o in presenza di rotture periferiche non evidenziate.

6. Visione distorta o fluttuante

Durante il periodo di recupero, alcuni pazienti avvertono fenomeni di metamorfopsia o visione non ancora stabile. Questi disturbi tendono a regredire progressivamente.

Cosa aspettarsi dopo l’intervento: consigli e tempi di recupero

La maggior parte dei pazienti può tornare a casa lo stesso giorno dell’intervento e riprendere gradualmente le attività quotidiane nel giro di pochi giorni. Tuttavia, è importante:

  • Evitare sforzi fisici nei primi giorni

  • Rispettare la terapia farmacologica prescritta (colliri antibiotici/antinfiammatori)

  • Mantenere la posizione indicata se è stato impiantato un tamponamento con gas

  • Eseguire le visite di controllo nei tempi stabiliti

Il miglioramento della visione avviene progressivamente nelle settimane successive. In alcuni casi è necessario attendere diversi mesi per un recupero completo.

Affidarsi a un oculista esperto per ridurre i rischi

La vitrectomia è oggi un intervento sicuro ed efficace grazie all’evoluzione delle tecnologie chirurgiche e all’esperienza degli specialisti. Tuttavia, conoscere i rischi intra e post-operatori permette al paziente di affrontare l’intervento con consapevolezza e serenità.

Affidarsi a un oculista esperto in chirurgia vitreoretinica è il primo passo per ottenere risultati ottimali e ridurre al minimo le complicanze.

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